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Parliamo di... |
Microchip? SEMPRE! Viaggiare in auto Sterilizzazione Pre-affido e post-affido Animali d'affezione... il caldo e la salute |
Le nostre volontarie ricevono spesso richieste di informazioni o di chiarimenti su varie questioni riguardanti la salute dei nostri amici a quattro zampe, l'alimentazione, l'educazione, l'inserimento nella vita familiare... e non solo. In questa sezione raccogliamo le tematiche di maggior interesse e attualità. |
Microchip? SEMPRE!Purtroppo sono ancora troppi i cani che si allontanano o si perdono, e che, ritrovati senza microchip (o con microchip non correttamente registrato), sono destinati al canile, poiché non risulta possibile risalire al proprietario. Il collarino con la medaglietta serigrafata NON è una garanzia: può sfilarsi, può perdersi. Solo il microchip è la vera carta di identità del cane: è il salvacondotto per restituirlo alla famiglia che lo ama, anche quando la paura e il disorientamento lo spingono a vagare in luoghi lontani dalla sua casa. Oltretutto è obbligatorio. La Legge n. 281/1991, infatti, con l'istituzione dell'anagrafe canina in ciascuna regione, ha previsto una serie di sanzioni a carico del proprietario per la mancata o irregolare iscrizione all'anagrafe stessa. L'applicazione del microchip è un'operazione che richiede pochi minuti. E' indolore e incruenta. Non ha controindicazioni né etiche né sanitarie. Non dà fastidio, e l'animale non lo sentirà mai. E' possibile, è raccomandato, ma non obbligatorio, chippare anche gatti, conigli domestici, furetti, e altri animali da compagnia, per tutelarli in caso di smarrimento. Quando un nuovo amico a quattro zampe arriva a casa nostra, verifichiamo se ha il microchip. Se non l'ha, facciamolo subito applicare, se ce l'ha, segnaliamo all'ASL della nostra residenza le nostre generalità e i nostri recapiti. La legge ci dà 15 giorni per farlo. Tra l'altro è facilissimo: di certo abbiamo a cuore la salute del nostro nuovo amico, e una tempestiva visita del nostro veterinario di fiducia è sempre una buona pratica. Ci penserà lui a fare questa verifica, e ci darà immediatamente ogni indicazione al riguardo.
Esso riporta un codice numerico di 15 cifre, univoco, e può essere letto tramite un dispositivo presente in ogni studio veterinario, negli ambulatori veterinari ASL, e spesso anche presso canili, rifugi e associazioni che si occupano di cani abbandonati. Le banche dati, peraltro, sono liberamente consultabili su internet. L'accesso alla banca dati nazionale è QUI. Inserendo il numero di 15 cifre, il portale ci rivelerà: - regione di residenza - specie (cane, gatto, furetto...) - razza - sesso. Ma solo le Autorità potranno accedere alle informazioni sul proprietario. La registrazione all'anagrafe canina consente di associare il numero del chip alla famiglia di appartenenza e al domicilio. E' dunque importante, in caso di trasferimento di residenza, comunicare il nuovo indirizzo all'ASL. Grazie al microchip, chi trova un animale scappato o smarrito, interpellando un veterinario, l'ASL o la più vicina struttura (o anche una delle tante associazioni per la tutela e la difesa degli animali) permetterà di riportare a casa un amico perduto, e farà sicuramente un'opera di bene. |
Viaggiare in autoUn piccolo spostamento, una gita fuori porta, un lungo viaggio: in ogni caso portare in auto il nostro amico richiede sempre qualche piccola attenzione, per il suo bene, per il nostro, per la sicurezza di tutti. Leggiamo in sintesi cosa dice il codice della strada, art. 169: "... è vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. È consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore, purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio provinciale della Direzione generale della M.C.T.C. ". In caso di violazione, la sanzione comminata va da 87 a 345 Euro (importo vigente dal 1/1/2019), oltre alla decurtazione di 1 punto sulla patente. In altre parole, NON SI PUÒ: - lasciare libero l'animale in auto, perché gironzolando potrebbe intralciare la guida, - tenerlo in braccio o vicino alle gambe del passeggero, perché divincolandosi o agitandosi potrebbe creare seri rischi per sé, per il conducente e per gli altri passeggeri. Oltretutto, in caso di sinistro, potrebbe ferirsi gravemente o ferire gli occupanti dell'auto. Quindi per viaggiare in tutta sicurezza col nostro amico si dovrà adottare una di queste soluzioni, che, è bene sottolineare, può risultare più o meno preferibile a seconda dell'indole, delle dimensioni e delle abitudini del singolo animale: quello che va bene per uno può non essere confacente all'altro.
In ogni caso il trasportino dovrà essere ben assicurato, per evitare che scivoli o si ribalti in curva o in frenata. Di sicuro questa soluzione è la più limitativa per il nostro amico: difficilmente la apprezzerà dal primo momento. Il consiglio è quello di abituarlo un poco alla volta, magari invogliandolo ad entrare con l'aiuto di qualche bocconcino e la sua coperta o gioco preferito. Nel contempo, un breve tragitto e immediatamente dopo una bella passeggiata lo indurranno ad associare le esperienze positive alla presenza del trasportino, imparando che il trasportino è un luogo sicuro e protetto, anche quando è in movimento. Questo ambiente sicuro lo rilasserà e non lo farà agitare troppo durante la marcia: limitando la visione del paesaggio che scorre veloce, una delle principali cause di stati di agitazione e ansia, apprezzerà l'effetto tana che si viene a creare. Se dobbiamo trasportare più di un animale domestico, questa è l'unica soluzione ammessa dal codice della strada. 2) cintura di sicurezza.
Di solito la lunghezza è regolabile, in modo da conciliare una relativa libertà di movimento con la sicurezza che il cane non possa interferire con la guida del veicolo. Un telo o una coperta, inoltre, consentono di mantenere puliti i sedili dell'auto, concedendo al nostro amico un viaggio in tutta comodità. Anche in questo caso i migliori risultati si ottengono gradatamente, per abituarlo a vivere tranquillamente la gita in macchina.
Una volta scelta la soluzione per il trasporto, occorre garantire il benessere del nostro cane: - Anzitutto attenzione allo stile di guida: sempre massima regolarità e dolcezza, evitando frenate brusche e il più possibile le buche. Velocità moderata, ma senza intralciare il traffico! - Anche se il digiuno non diminuirà il sintomo di mal d'auto, è meglio evitare di somministrare del cibo prima della partenza. - Assicurare un ricircolo d'aria in auto. Non accendere mai il climatizzatore. Non permettergli di affacciarsi dal finestrino. - Effettuare diverse soste (almeno ogni 2 ore) per sgranchire le zampe e permettergli di recuperare il proprio equilibrio psicofisico. Nell'occasione è bene cambiargli l'acqua da bere. Naturalmente portare acqua a sufficienza e un recipiente adatto, soprattutto nel caso di viaggi lunghi. Tutto ciò per evitare che il viaggio venga rovinato da un improvviso vomito del cane, una situazione spiacevole sotto tanti punti di vista. - Durante le soste per le esigenze dei viaggiatori umani, DIVIETO ASSOLUTO DI LASCIARLO SOLO IN AUTO: in estate si raggiungono rapidamente temperature insopportabili (colpo di calore). Il cane non suda come noi, ma espelle il calore solo attraverso la bocca, cosicché il suo corpo si surriscalda facilmente. - Per ogni evenienza, portiamo con noi i suoi documenti, soprattutto il suo libretto sanitario. Osservando queste regole, potremo assicurarci che il nostro amico vivrà positivamente il viaggio, e ci accompagnerà ovunque con spirito gioioso. |
SterilizzazioneLa sterilizzazione è un intervento chirurgico ambulatoriale di routine, che rende il cane incapace di riprodursi. Vi sono diverse modalità di intervento (e sarà il veterinario a scegliere quella più adeguata a seconda della situazione), ma nelle femmine, generalmente, si asportano le ovaie e (talvolta) l'utero, il più delle volte in laparoscopia (tecnica meno invasiva e con una fase di recupero più breve), mentre nei maschi si procede alla rimozione dei testicoli. L'intervento viene sempre eseguito in anestesia totale e richiede un breve periodo di convalescenza: un paio di giorni per la femmina, mentre il maschio riprende la normale attività appena terminato l'effetto dell'anestesia. Le campagne di sterilizzazione dei randagi e degli ospiti dei canili sono una misura di legge per combattere la piaga del randagismo. Si stima che in Italia ogni anno vengano abbandonati 150.000 cani, molti dei quali nati da animali di proprietà che non sono stati sterilizzati, Si calcola che una singola femmina abbandonata e non sterilizzata, quindi in grado di mettere al mondo mediamente 6 cuccioli due volte all'anno, potrebbe generare una discendenza di 70.000 individui nel giro di 6 anni. Ecco perché è necessario attivarsi per il controllo delle nascite. Non dimentichiamo che anche in Italia, in passato, il randagismo veniva contrastato con la soppressione degli animali accalappiati, e che tale orrenda pratica è tuttora vigente in alcuni stati esteri. Il randagismo è strettamente correlato con gli abbandoni, e molto spesso le vittime di abbandono sono le cucciolate indesiderate. Purtroppo, anche se riscontriamo positivamente l'aumento della tendenza ad adottare un cane da canili o rifugi piuttosto che acquistarne da allevatori, l'offerta supera la domanda, con la conseguenza che innumerevoli ospiti dei canili sono condannati a passare tutta la vita in gabbia, in condizioni igieniche spesso precarie, esposti alla diffusione di malattie infettive e parassitarie. In questi casi i canili diventano la destinazione definitiva per gli animali abbandonati, anziché essere solo luoghi di accoglienza temporanea per far fronte a situazioni di emergenza. Senza considerare poi i canili-lager, spesso gestiti dalla malavita che lucra sulla detenzione del maggior numero possibile di cani ammassati, senza badare minimamente al loro benessere. Quindi, per ora, l'unica opzione condivisa da tutte le associazioni come la nostra è pretendere da chi intende adottare un animale l'impegno alla sterilizzazione, proprio per evitare che eventuali cucciolate "casalinghe", come troppo spesso accade, finiscano per alimentare la schiera di povere creature che non troveranno mai una casa. Molte persone ci chiedono se la sterilizzazione danneggia la salute del cane. La risposta è no, anzi, tutt'altro. La drastica riduzione degli ormoni sessuali, dovuta all'intervento, riduce l'insorgenza di molte malattie, nella maggior parte mortali. L'esperienza dimostra che i cani sterilizzati godono di ottima salute psico-fisica e di un'eccellente aspettativa di vita. In particolare, nelle femmine, eliminando il ciclo di calore, si interrompe il continuo alternarsi di ormoni con azione opposta (estrogeni e progesterone), che provoca spesso patologie sia oncologiche che comuni. Parliamo di neoplasie e altre malattie dell'apparato genitale (ad esempio, tumore mammario, endometrite, piometra, carcinoma ovarico, mastiti). Alcune di queste sono una delle principali cause di morte nelle cagnoline. Anche per i cani maschi l'intervento presenta dei vantaggi: sono meno soggetti al rischio di patologie a carico dei testicoli e della prostata. Un esempio per tutti: l'ipertrofia prostatica colpisce più dell' 80% dei maschi non sterilizzati maggiori di 5 anni di età, il che provoca loro dolori, infezioni, ascessi, cisti che a volte possono avere serie conseguenze. Per tutti, inoltre, si evitano le malattie trasmesse durante gli accoppiamenti. Anche sotto l'aspetto del comportamento abbiamo dei benefici: maschi e femmine conquistano quella serenità che non li spingerà a comportamenti aggressivi legati alla competizione sessuale, né avranno più Stop a quegli ululati notturni, alquanto imbarazzanti per chi abita in condominio. Stop alla falsa gravidanza. La falsa gravidanza è un evento molto comune tra le femmine non sterilizzate, circa il 60% va incontro a questo fenomeno. è un evento per cui la cagnolina mostra tutti i sintomi di una gravidanza. Si possono verificare ingrossamenti o infiammazioni delle mammelle, e, se la poverina tende a leccarsi con insistenza, anche serie dermatiti. Come sempre, quando trattiamo questioni che riguardano la salute dei nostri amici a quattro zampe, rimarchiamo di aver solo offerto un primo approccio all'argomento, e che per avere un quadro completo relativo alla razza, all'età, e alle altre caratteristiche del vostro cane, l'unica raccomandazione è di rivolgervi al vostro veterinario di fiducia. |
Pre-affido e post-affido... il percorso per adozioni "controllate". Chi intende adottare un cane, e sente parlare di pre-affido e post-affido, ci chiede di che si tratta, come si svolgono e a cosa servono. Uno dei compiti più delicati dei volontari è la gestione e la verifica delle adozioni, perché l'interesse nel benessere del cane prosegue anche dopo la sua uscita dal rifugio verso una nuova casa. Premettiamo che una corretta adozione prevede alcune regole base:
IL CONTROLLO PRE-AFFIDO Questa fase, se favorevole, dà il via libera all'arrivo del nuovo amico in famiglia. Consiste in una visita a casa degli adottanti, orientata a valutare nel suo complesso l'ambiente ove vivrà, inteso come le persone con cui si rapporterà, il tipo di abitazione (appartamento, casa con o senza giardino/cortile...), il contesto in cui si trova (urbano, rurale o montano), ed in generale, tutti gli aspetti che contribuiscono alla serenità della vita insieme. E' una fase colloquiale, che riprende le tematiche del questionario, alla luce delle caratteristiche dell'ambiente domestico. E' fondamentale stabilire se la famiglia abbia le giuste motivazioni per adottare e accogliere un cane in casa e spiegare come cambierà la loro vita, quali sono i bisogni del cane, e così via, oltre che conoscere le altre abitudini o caratteristiche familiari: quante ore il cane rimarrà solo, se verrà portato in viaggio o in vacanza, se ci sono altri animali, e altro. Cosa è importante verificare? Un'adozione felice e responsabile si basa sulla consapevolezza che:
I volontari mettono a disposizione degli adottanti tutta la loro esperienza: ogni consiglio, ogni indicazione, ogni suggerimento, sono espressi nell'esclusivo interesse che l'adozione vada a buon fine, per la gioia delle persone ed il benessere del cane. Uno degli aspetti centrali di questa fase si concentra sulla rispondenza dell'abitazione alle caratteristiche dell'animale. E' importante verificare, dal suo punto di vista, la sicurezza della casa: controllo ai balconi (dovranno avere adeguata rete se le sbarre delle inferriate sono troppo larghe), alle recinzioni del giardino/cortile (si verifica se sono troppo basse per cani che possano saltare e controllo parte bassa per cani che possano scavare), al perimetro (per eventuali varchi da riparare), ai cancelli (installazione di una rete, come detto per i balconi), alle vie di accesso (se la casa è collocata su strade trafficate questa verifica assume un'importanza fondamentale, dato l'alto rischio di fuga, soprattutto nelle prime tre settimane). Cosa succede dopo la visita di pre-affido? Se l'incaricato non reputa accettabile la sicurezza della casa, l'affidabilità della famiglia o le motivazioni sull'adozione, oppure non ritiene che il cane per cui si ha la richiesta di adozione possa essere collocato "in quella famiglia" o in quel contesto, l'esito sarà negativo e l'affidamento non avrà luogo. Se invece i volontari valutano che la famiglia e la casa sono adatte a quel cane, si organizza il suo arrivo ed inserimento in casa, e si fa sottoscrivere un modulo di affido, in cui si impegneranno a non maltrattarlo, a sterilizzarlo, a curarlo e così via.
L'ARRIVO IN FAMIGLIA: PRIMI PASSI In questa fase l'adottante ha già ricevuto dai volontari, che "conoscono" il cane, tutte le informazioni riguardanti vita e comportamento del cane. Soprattutto per le persone che non vantano grande esperienza, l'intera Associazione resta a disposizione per aiutare a risolvere eventuali problemi che dovessero insorgere nel corso dell'inserimento. Talvolta l'inserimento è graduale: si può iniziare già quando il cane è ancora ospite del rifugio, limitandosi alle passeggiate con l'adottante, poi con visite in famiglia per qualche ora per osservare il comportamento dell'animale con la famiglia e con gli altri cani o i gatti. In ogni caso, avviata la nuova convivenza, la situazione verrà monitorata per una decina di giorni, verificando che tutto proceda per il meglio, dopo di che l'adozione diverrà definitiva.
IL CONTROLLO POST-AFFIDO Detto con franchezza, non sempre le persone sono corrette, non sempre sono sincere, non sempre si comportano come dovrebbero... per questo sono fondamentali i controlli POST-AFFIDO. Si tratta di andare a trovare la famiglia a sorpresa per valutare realmente la vita del cane e le sue condizioni (anche più volte se vi sono dubbi). Si controlla se il cane è sereno e se è nelle condizioni previste negli accordi di pre-affido. Si valuterà anche se vi sono difficoltà sia da parte del cane che della famiglia, quando il cane ha mostrato alcuni aspetti complessi, e in questo caso si può aiutare ed affiancare l'adottante per risolverli. E' fondamentale la fiducia nelle capacità e nella competenza dei volontari: per quanto lodevole sia la buona volontà della famiglia, il miglior supporto ed aiuto proviene solo dalla lunga esperienza di chi opera quotidianamente a contatto con queste realtà.
CONCLUSIONI Il compito del volontario che effettua i controlli pre e post-affido non è semplice ed è di grande responsabilità. Se si incappa in un errore di valutazione, non solo il cane passerà un periodo in una casa in cui non è amato, o in condizioni non consone alle sue esigenze di benessere e serenità, ma proverà anche il disorientamento per il repentino rientro al rifugio. |
Animali d'affezione... il caldo e la saluteLa stagione estiva nasconde più di una insidia per gli animali che accompagnano il nostro quotidiano. E' per questo motivo che nei mesi più caldi occorre qualche accorgimento in più per tutelare anche la loro salute. Tra i pericoli che possono arrecare danno ai nostri amici ci sono certamente il colpo di calore e il colpo di sole.
Il caldo eccessivo se associato ad un alto tasso di umidità, può rappresentare un problema molto serio per la loro incolumità. Cani, gatti, piccoli animali d'affezione e uccelli non sudano: la loro termoregolazione avviene mediante un sistema di "raffreddamento ad aria". Attraverso piccoli e frequenti atti respiratori, questi animali sono in grado di far passare velocemente l'aria sulle superfici umide del cavo orale e determinare così la dispersione del calore. Sono più predisposti al colpo di calore e al colpo di sole i cuccioli, gli animali anziani, ma anche le razze brachicefale (razze in cui il diametro longitudinale del cranio supera solo di poco quello trasversale come ad esempio bulldog, gatti persiani, ecc.), gli animali obesi e quelli affetti da malattie cardiocircolatorie e dell'apparato respiratorio. Si tratta di una grave condizione patologica, che può verificarsi quando un animale è esposto a: - temperature ambientali e umidità relativa elevate; - scarsa ventilazione; - situazioni di stress (spazi angusti o sforzi eccessivi). A causa del colpo di calore, il sistema di termoregolazione dell'animale non è più in grado di mantenere la temperatura corporea entro i limiti fisiologici e la temperatura corporea si innalza sino a 41-43°C.
Colpo di sole Si tratta di una grave condizione patologica che si verifica quando l'animale è esposto all'azione diretta dei raggi solari, a cui non può sottrarsi, ad esempio, perché immobilizzato, legato ad una catena o bloccato all'interno di una gabbia. Altrettanto pericolosa può essere una lunga passeggiata sotto al sole. L'esposizione eccessiva ai raggi del sole è dannosa per la pelle di cani e gatti e può portare alla formazione di ustioni con infiammazione acuta della pelle associata a prurito e dolore. Negli animali il mantello assolve ad una funzione termica e mantiene costante la temperatura corporea. Il pelo svolge un'azione di filtro per i raggi solari isolando la cute dal surriscaldamento esterno. Partendo da questi presupposti ricordare che: - gli animali a mantello nero sono a rischio perché il colore scuro aumenta l'assorbimento dei raggi solari; - gli animali a mantello e cute bianchi sono particolarmente sensibili ai raggi solari, specialmente nella zona della testa, occhi, orecchie e muso; - gli animali tosati sono particolarmente a rischio poiché viene a mancare loro la protezione del pelo.
RACCOMANDAZIONI Alcune regole semplici possono essere sufficienti per salvaguardare la salute dei vostri animali:
- non lasciate gli animali in auto: non è sufficiente lasciare i finestrini un poco aperti e neanche parcheggiare all'ombra, perché l'abitacolo del veicolo si riscalda rapidamente; - non lasciate gli animali legati in luoghi esposti alla luce solare diretta; - assicuratevi che abbiano sempre a disposizione acqua fresca, soprattutto dopo l'esercizio fisico; - evitate di portarli a spasso nelle ore più calde della giornata; - valutate la possibilità di portare i cani in spiaggia solo se sussistono condizioni favorevoli (es. ventilazione, ombra); - è consigliabile comunque non tenere gli animali in ambienti eccessivamente condizionati ed evitare gli sbalzi di temperatura.
Qualora abbiate il sospetto che il vostro animale presenti sintomi riconducibili al colpo di calore procedete in questo modo: - spostatelo rapidamente e portatelo in ambiente fresco e ventilato; - raffreddatelo con acqua fresca, attraverso docce o panni bagnati applicati al collo, alla testa, alle ascelle e alla regione inguinale. N.B. evitate di usare ghiaccio o acqua ghiacciata; - consultate nel più breve tempo possibile un medico veterinario; - monitorate la situazione per le successive 24-48 ore.
ALTRE RACCOMANDAZIONI: - prima di andare in vacanza ricordatevi (se non già presente) di identificare l'animale attraverso il microchip e l'iscrizione in anagrafe. Per i cani è un obbligo di legge! In caso di smarrimento aumenta le possibilità che vi venga restituito. E' opportuno inoltre effettuare una visita dal medico veterinario, per verificare i richiami vaccinali e i trattamenti antiparassitari necessari; - fate molta attenzione a non lasciare residui di cibo umido nella ciotola del vostro animale, poiché a causa della presenza di batteri, che con il caldo si sviluppano più velocemente, il cibo si decompone rapidamente; - dopo una passeggiata ispezionate accuratamente il mantello, le orecchie e le zampe del vostro animale per individuare la presenza di spighe di graminacee, i cosiddetti "forasacchi", che possono provocare gravi inconvenienti. Prestate particolare attenzione ad atteggiamenti anomali come scuotimento della testa, lambimento continuo di parti del corpo e starnuti ripetuti, sintomi che possono far sospettare la loro presenza. In questi casi fate ricorso prontamente a un medico veterinario;
- l'ispezione del mantello consente anche di controllare la presenza di parassiti come zecche e pulci. E' fondamentale effettuare regolari trattamenti antiparassitari efficaci anche contro le punture del flebotomo (pappatacio). Ricordate che zecche, zanzare e pappataci possono veicolare malattie molto pericolose per il nostro animale come ehrlichiosi, rickettsiosi, leishmaniosi, filariosi; - fate attenzione anche a quello che l'animale può ingerire durante le passeggiate in campagna, perché i terreni possono essere concimati o trattati con sostanze tossiche (diserbanti, lumachicidi) e, inoltre, possono anche essere presenti nell'ambiente resti di cibo avariato o esche avvelenate;
- quando viaggiate evitate le ore più calde e ricordatevi di portare con voi la ciotola per l'acqua e un piccolo asciugamano per rinfrescare il vostro amico in caso di necessità. Inoltre, se viaggiate in automobile, assicuratevi che la temperatura all'interno dell'abitacolo non sia né troppo calda né troppo fredda (NO eccessiva aria condizionata); - cercate di guidare il più dolcemente possibile, evitando accelerazioni e brusche frenate. Il mal d'auto o cinetosi è un problema comune, più di quanto si possa immaginare, al quale i cuccioli sono più predisposti. I segni tipici della cinetosi sono agitazione, affanno, salivazione eccessiva, eruttazione e infine vomito. Se l'animale presenta questi sintomi il medico veterinario può prescrivere farmaci efficaci che devono essere somministrati prima del viaggio; - durante i viaggi lunghi fate soste regolari per consentire all'animale di scendere dall'auto e sgranchirsi i muscoli o fare i suoi bisogni; - se viaggiate in treno o in aereo, o se il vostro viaggio non è in Italia, organizzatevi per tempo sia per quanto riguarda le profilassi sanitarie sia per i documenti necessari.
Per ulteriori approfondimenti consultate la sezione del portale del Ministero della Salute "Viaggiare con gli animali", cliccando QUI. |